Spinto dalla curiosità di questa minuscola 3 XP-G2 non ho
resistito all’acquisto una volta divenuta disponibile da
LameLancette.
Solo una piccola parentesi a tal proposito: consegna a un giorno di
distanza dall’ordine, imballaggio a prova di bomba e anche
omaggio di una liquirizia.
Il prezzo non dista poi molto da quello offerto dagli store cinesi, ma
la velocità della consegna e l’eventuale gestione
dei resi/guasti veramente vale la differenza.
Ovviamente quello che tutti vogliono sapere immediatamente
è: veramente questa cosa minuscola spara 1000 lumen?
La risposta è no. Ne spara tanti ma ai 1000 non ci arriva,
almeno secondo le mie misurazioni e confronti che vedremo
però nel seguito.
Ma partiamo dall’inizio:
la Macarmy PT16 si distingue dal resto del gruppo perchè
è una minuscola torcia dotata di una testa con 3 led XP-G2
Cool White, di una ricarica integrata con micro usb per la batteria
16340 che utilizza per alimentarsi e di un output promesso in
modalità turbo di ben 1000 lumen.
Queste le specifiche dichiarate.
LED:3 CREE XP-G2
Reflector:SMO
Max Output:1000 lumens
Max Run Time:20 h
Max Beam Distance:140m
Battery:16340 lithum ion
Length:67mm/2.638in
Head Size:28.8mm/1.134in
Body Size: 25.4mm/1in
Weight:40g/1.411oz
Accessories:Manual, Battery,O-ring, Lanyard
Giunge in una bella scatola con chiusura magnetica di uno sportello
superiore che mette in mostra la torcia nella sua confezione di
plastica trasparente.
In dotazione c’è la batteria ricaricabile 16340 da
650mAh, tre oring di ricambio e un lanyard oltre al foglietto delle
istruzioni.
COSTRUZIONE
Una volta estratta dalla scatola la PT16 rivela una lunghezza veramente
minuscola ancor più esaltata dalla testa sovradimensionata.
La torcia sta ben comoda nel taschino dei jeans senza problemi cosa che
fino ad ora ben poche torce dall’elevato output erano state
in grado di fare (penso alla 4Sevens Mini e alla Zebralight SC31/SC32).
Partiamo l’esame dal pezzo forte: una grossa testa sormontata
da un aggressivo bezel in acciaio che contiene i 3 led XP-G2 nascosti
da tre lenti di tipo tir che assicurano una ottima pulizia e
uniformità del fascio in uscita.
Sono presenti delle alettature per cercare di smaltire il calore che si
sprigiona in un oggetto così piccolo con tanta potenza a
disposizione interrotte da una parte piatta con il pulsante di
accensione in metallo perfettamente a filo.
A questo punto dovrebbe esserci il corpo, che c’è
ma è talmente corto che praticamente si passa al bezel
(decisamente prominente) senza quasi accorgersi della sua presenza se
non fosse per la bella zigrinatura romboidale.
il bezel, dicevo, ha dimensioni veramente importanti e una forma che
permette un perfetto tailstand; è presente un piccolo buco
per infilare un lanyard che viene anche fornito in dotazione.
Svitando il bezel si accede allo spazio dedicato alla batteria e quindi
possiamo estrarre la piccola 16340 ricaricabile in dotazione dalla
capacità di 650mAh.
Notiamo a questo punto che non ci sono molle al negativo ma un
normalissima placca fissa mentre una stretta e lunga molla sta al polo
positivo. è evidente così che non sia presente
alcun meccanismo fisico di protezione dall’inversione di
polarità.
Il bezel si avvita sul corpo tramite dei filetti abbastanza sottili
dotati addirittura di un doppio oring e per compiere
l’operazione è necessario spingere con forza tra
loro le due parti affinchè il primo oring entri nel suo
alloggiamento e permetta al filetto di fare presa.
Si nota come lo spessore del corpo sia decisamente buono per una torcia
così piccola. sicuramente non è la parte
più debole della torcia.
Ma il bezel non è la sola parte che si svita
perché altrimenti non avremmo l’altra
particolarità di questa torcia, cioè la ricarica
tramite usb.
Svitiamo quindi la testa dal corpo e scopriamo la presa micro usb
(orami utilizzata dalla quasi totalità di smartphone e
tablet) a cui attaccare il cavo (questo NON in dotazione) per
ricaricare la batteria, operazione che dovrebbe impegnare circa 90
minuti per una batteria completamente scarica.
Lo stato di carica è chiaramente visibile nella parte alta
del corpo che, oltre al contatto necessario a portare corrente al
circuito della testa, presenta una superficie di plastica
semitrasparente sotto il quale un led di colore rosso ci segnala che la
carica è in corso, per poi mutare in verde una volta
terminata.
In questa parte della torcia il filetto è uguale a quello
del bezel come dimensioni ma presenta un unico oring di protezione.
Batteria in carica
Batteria carica
CONFRONTO DIMENSIONALE
Da destra: Nitecore EC11, Olight S10R, MECARMY PT16, batteria 16340
Da destra: Olight S10R, MECARMY PT16, Nitecore EC11
INTERFACCIA D'USO
L’accensione della torcia avviene tramite una pressione
prolungata del pulsante che dopo un flash al livello Turbo, si piazza
al livello basso. A seguire una breve pressione permette di cliclare
tra i quattro livelli a disposizione (Low, Mid, High e Turbo e
così via)
Una pressione altrettanto prolungata causerà lo spegnimento.
Dopo almeno tre minuti consecutivi di utilizzo di un livello questo
viene memorizzato per ritrovarlo come primo disponibile alla successiva
riaccensione.
Con una breve pressione si provoca il momentary on al livello Turbo,
mentre una doppia pressione da qualsiasi stato in cui si trovi la
torcia (anche spenta) accenderà lo strobo.
Il pulsante presenta una corsa molto breve e una forma piatta che non
ne rende immediata l’individuazione alla cieca, tanto
più che le parti piatte sulla testa sono due e simmetriche
ma l’accensione si trova soltanto in una delle due.
RUNTIME
La casa dichiara i seguenti dati:
Turbo : 35 minuti - 1000 lumen
High : 60 minuti - 420 lumen
Mid : 4 ore - 100 lumen
Low: 20 ore - 5 lumena
Rilevazioni fatte con la torcia sottoposta a raffreddamento tramite
ventole.
Le dichiarazioni non sono molto lontane dalle realtà per i
primi due livelli che ho testato.
Il turbo dopo i primi 3 minuti ha uno step-down a poco meno del 70%
dell’ output iniziale che mantiene per circa
mezz’ora. Quindi ci sono gli ultimi 10 minuti di autonomia al
10% circa e quindi prosegue a un livello molto basso per un periodo che
non ho misurato.
Il livello medio invece raggiunge i 60 minuti promessi ma con un calo
dal minuto 39 in poi.
Inizialmente però la regolazione è perfettamente
piatta, quindi possiamo affermare che la torcia fa il proprio dovere di
mantenere il livello per i primi 39 minuti mentre per i restanti 21
evita che si resti al buio improvvisamente.
OUTPUT
L’output massimo dichiarato è di 1000 lumen (anche
se non si sa se ANSI, OTF o led lumen) ma subito mi è parso
un po’ sovrastimato facendo una rapida valutazione ad occhio.
Però prima di mettere in dubbio i dati dichiarati da un
costruttore voglio avere qualche controprova per cui ho recuperato
dalla sua scatola la Nitecore EC11 che viene dichiarata 900 lumen con
batteria 18350 e l’ho messa a confronto con la PT16 sia
tramite una misurazione di celing bounce, sia una valutazione a vista
tramite foto dell’illuminazione di un oggetto durante le
misurazioni appena citate, sia con una misurazione in una
“light box” fatta in casa.
Tutti questi test hanno rivelato a mio parere che i dati dichiarati
sono tutti molto ottimistici tanto da non riuscire a capire quali
possano essere quelli reali.
Forse 750 lumen OTF sarebbe il valore più corretto.
Il fascio è molto pulito e non si nota affatto che sia
generato da tre led anziché da uno solo, il colore
è di un bel bianco senza cadute verso il giallo-verdognolo o
verso l’azzurro, decisamente gradevole (per quanto sia
comunque un cool white).
La spaziatura dei livelli è ben fatta anche se non mi
sarebbe dispiaciuto avere anche un livello ancora più basso
da utilizzare in casa di notte.
Quello che però trovo un difetto (o una mia
incapacità nell’utilizzare correttamente la torcia
oppure un difetto costruttivo del mio modello) è che
l’accensione passi attraverso il momentary on del Turbo.
Ciò significa che qualsiasi modello abbiamo in memoria
comunque all’accensione si avrà un flash del turbo
e quindi il passaggio al livello desiderato, cosa che non è
proprio il massimo se si desidera passare inosservati.
CONFRONTO CON NITECORE EC11, MECARMY PT16 e OLIGHT S10R
Ho preso due torce da mettere a confronto, una, la Nitecore EC11, che
si presenta come una delle più potenti mono 16340 presenti
sul mercato e la Olight S10R che invece presenta un sistema di ricarica
proprio quindi che è assimilabile alla PT16 come
appetibilità per i “torciobabbani”
Per dare un'idea dei dati dichiarati ho scattato una serie di foto con
l'illuminazione da ceiling bounce delle tre torce.
A voi il giudizio.
1000 lumen
900 lumen
420 lumen
400 lumen
300 lumen
160 lumen
100lumen
85 lumen
70 lumen
CONCLUSIONI
PRO
Ricarica Usb
Dimensioni minuscole
Colore gradevole
Notevole luminosità
CONTRO
Accensione con passaggio obbligato dal turbo
Riscaldamento elevato ai livelli più alti
Prezzo